Sono partite un paio di giorni fa per l'America le scarpe che Adriano Stefanelli ha confezionato appositamente per Barack Obama. Dopo Bush, Giovanni Paolo II, Papa Ratzinger e il Patriarca di Mosca è dunque la volta del neoeletto presidente americano.
Adriano Stefanelli, commerciante di Novara, nel tempo libero coltiva l'arte del padre. Un mestiere nobile, con cui si è fatto conoscere dal mondo e che gli ha consentito, proprio in questi giorni, di ottenere un prestigioso riconoscimento dalla sua città, quello di Novarese dell’Anno.
Le scarpe per il presidente Obama sono soltanto l'ultima realizzazione del calzolaio dei vip. “Durante l'ultima visita pastorale in America - racconta Stefanelli - le scarpe del Papa avevano suscitato gli apprezzamenti di Bush. Così decisi di realizzarne un paio anche per il presidente. Parlando al telefono con l'Ambasciata Americana, mi chiesero se per caso stessi pensando di far qualcosa anche per il nuovo presidente, che secondo i sondaggi sarebbe stato Obama. Non replicai nemmeno, presi informazioni e mi misi subito al lavoro, aspettando l'insediamento ufficiale”. Le scarpe sono di colore nero, con suola in cuoio naturale, non trattato. Sono state cucite interamente a mano. “È il classico prodotto italiano - commenta Stefanelli – il modello, una classica francesina, è perfetta per Obama, che è un vero patito del made in Italy”.
Un dono dunque, esattamente come le altre scarpe confezionate dall'umile artigiano. “Non ho mai lavorato per denaro, ma sempre per passione – dice Stefanelli – mi piace l'idea di essere ai piedi del mondo, di poter fare qualcosa di utile. Questo è lo spirito che mi accompagna fin dall'inizio, da quando feci le scarpe a Giovanni Paolo II, un Papa stanco, provato... Feci ciò che sapevo fare per alleviare le sue sofferenze”. Da allora ne hanno fatta di strada le scarpe di Stefanelli. L'artigiano ha raccolto successi e soddisfazioni, che lo hanno ampiamente ripagato. E a chi gli chiede se abbia confezionato le scarpe soltanto per i vip, lui fa presente di avere sempre avuto un occhio di riguardo anche per i poveri e gli ammalati. “Ma la beneficenza – sottolinea – si fa in silenzio, perché chi soffre non ama mettersi in mostra. Ho sempre aiutato tutti e ho ricevuto davvero tanto. Mi piace pensare che da lassù qualcuno mi guarda, forse quello stesso Papa Woitjla per cui confezionai il primo paio di scarpette rosse. Nei suoi occhi c'era una luce diversa. Era un grande uomo”.
Nelle foto Adriano Stefanelli al telefono con l'Ambasciata Americana e le scarpe donate ad Obama.
Nessun commento:
Posta un commento