Ne aveva già parlato il Lago dei Misteri qualche giorno fa e noi rilanciamo grazie alla segnalazione di un nostro lettore. Stiamo parlando de I numeri della sabbia, un thriller fantareligioso che sta avendo un enorme successo e che ha come fulcro della vicenda narrata proprio l'Isola di San Giulio.
Il nostro lettore ha anche scritto per noi un bell'articolo in cui recensisce il romanzo; lasciamo quindi la parola a Queneau nel seguito...
Sta rapidamente scalando le classifiche "I numeri della sabbia", thriller fantareligioso edito da Sperling & Kupfer, in cui l'isola di San Giulio diventa il centro dell'azione, e la superiora del convento viene dipinta quale Custode dell'unica copia originale dell'Apocalisse. Il thriller, scritto con notevole mestiere, segue contemporaneamente una serie di personaggi in più luoghi del mondo: una coppia di improvvisati investigatori prima a Dublino e poi a Torino, un losco banchiere a Montecarlo, uno sceicco di Abu Dhabi, un ingegnere che sta costruendo un immenso muro in Patagonia, un enigmatico uomo d'affari inglese. E infine, sempre al centro della storia, abbiamo le monache di un convento che conosciamo bene: quelle dell'isola di San Giulio. L'abilità dell'autore, Roger Talbot, è quella di mescolare sapientemente gli ingredienti, apparentemente lontani fra loro, ma riuscendo sempre a farci capire che sono strettamente legati. Così è impossibile non girare le pagine, mentre Talbot snocciola un'enorme competenza in varie discipline, passando dalla simbologia alla matematica, dall'informatica alla teologia, in modo davvero interessante e coinvolgente. La trama, un ingranaggio davvero ben oliato, è complessa ma, se vogliamo riassumerla, gira tutta intorno all'Apocalisse. Talbot dà una spiegazione precisa sull'enigma del 666 (ben lontano dalle boiate sataniste) che qualunque teologo o matematico dovrebbe leggere: anche se, suppongo, sia una spiegazione romanzata, bisogna ammettere che è drammaticamente verosimile. Non solo: Talbot nel finale sfida il lettore più esperto a leggere fra le righe la data finale dell'Apocalisse, un enigma piuttosto semplice da risolvere fra le pagine, e molto inquietante. Fra l'altro, il finale è tutto ambientato fra Orta e l'Isola di San Giulio, e i nostri luoghi vengono descritti come carichi di incanto. E' davvero una soddisfazione leggere un libro internazionale la cui trama è incentrata sul lago d'Orta. Sul web il libro ottiene voti altissimi dai lettori e viene accostato alle opere di maestri del thriller come Crichton e Dan Brown (anzi, molti concordano sul fatto che "I numeri della sabbia" sia di gran lunga migliore del "Codice da Vinci", e c'è del vero in questa affermazione).. Ma, curiosando per il web, si scopre anche un mistero: questo Talbot, secondo la copertina del libro è un irlandese che vive in Italia da oltre quarant'anni. Invece sul sito di gossip Dagospia si mormora che dietro questo nom de plum si celi in realtà uno dei più celebri scrittori italiani. Sul web qualcuno ipotizza addirittura Umberto Eco. Certo l'abilità nel creare la trama, la brillantezza della scrittura e l'argomento esoterico rendono l'ipotesi non del tutto assurda, ma l'autore di questo articolo si sente sicuro di potere escludere nettamente che l'autore sia Eco. In ogni caso si tratta dell'ennesimo mistero di un libro che chiunque ami i nostri laghi non può perdere.
1 commento:
Ho comprato recentemente il libro. La prima riga parla del monastero Mater Ecclesiae...
E' un libro che prende e invita a leggere, costruito su un ritmo incalzante.
Non vedo l'ora di terminarlo...
PS
Grazie per la citazione!
Posta un commento